Tipi di imposte - Imposta preventiva


In breve

L’imposta preventiva viene riscossa da 70 anni. Riguarda interessi e dividendi, vincite alle lotterie e determinate prestazioni d'assicurazione. È considerata un’imposta che funge da garanzia per le imposte generali sul reddito e sulla sostanza. Chiunque al momento dell’esigibilità dei redditi abita in Svizzera o, in quanto azienda, vi ha sede, può chiedere il rimborso dell’imposta, a patto che abbia dichiarato o contabilizzato i proventi soggetti all'imposta preventiva. Dei circa 22 miliardi di franchi riscossi, 17 miliardi vengono rimborsati. La parte più cospicua dei proventi dell’imposta preventiva deriva dal versamento di interessi e dividendi ai beneficiari della prestazione imponibile domiciliati all’estero. Per questi ultimi l’imposta preventiva ha uno scopo fiscale. Essi non possono richiederne il rimborso o lo possono richiedere solo in parte (sulla base delle convenzioni di doppia imposizione).

Nata durante la Seconda guerra mondiale

L’imposta nasce durante la Seconda guerra mondiale e da subito persegue la finalità di garantire le imposte sul reddito e sulla sostanza. La sua introduzione, il 1° gennaio 1944, è accompagnata da un’amnistia fiscale.

Il Consiglio federale stimava che i proventi dell’imposta preventiva si situassero fra i 20 e i 40 milioni di franchi all’anno. Segnalava inoltre che importi sempre più consistenti venivano sottratti al capitale mobile. L’imposta preventiva non sarebbe stata una panacea; come ogni affinamento del sistema fiscale avrebbe causato un maggior dispendio amministrativo ma avrebbe fatto sì che anche il contribuente non onesto versasse necessariamente dal 20 al 26 per cento del reddito della sua sostanza in forma di imposta.

Modernizzazione

Quando venne introdotta, nel 1965, la nuova legge federale su l’imposta preventiva, fece discutere soprattutto il «privilegio del libretto di risparmio». Gli interessi fino a un importo di 40 franchi maturati sui conti di risparmio avrebbero dovuto continuare a essere esentati dall’imposta preventiva? Le Camere federali non ne vollero sapere di abolire l’esenzione fiscale, come aveva proposto il Consiglio federale. «En éliminant le privilège des carnets de l’épargne, le Conseil fédéral voulait abolir une institution qui, selon lui, ne servirait pas en premier lieu à encourager l’épargne mais la fraude. Cette affirmation ne se vérifie toutefois pas si souvent que cela justifie une abolition (…)», osservava L’Impartial durante le deliberazioni parlamentari. La legge che, infine, venne adottata contemplava l’esenzione fiscale. Oggi sono esenti dall’imposta gli importi che non eccedono i 200 franchi di tutti gli averi dei clienti (conti risparmio, investimenti, depositi, conti correnti ecc.).

Nuovo millennio

Nel nuovo millennio la riscossione delle imposte si è semplificata. L’estensione graduale della notifica, invece della riscossione, nel settore dei dividendi (rapporto di gruppo) ha permesso di creare meccanismi che semplificano i processi amministrativi sia per l’Amministrazione federale sia per le cerchie economiche. Gli ultimi tentativi di modernizzare l’imposta preventiva sono molto recenti. Nel mese di luglio dello scorso anno il Consiglio federale ha annunciato di voler elaborare l’imposta in modo più completo al fine di ottimizzare l’apporto di capitale nel nostro Paese. La procedura di consultazione concernente questa importante riforma dell’imposta preventiva è stata avviata pochi giorni prima del centenario.
Comunicati stampa dal 17.12.2014